Il dipinto proviene dalla collezione Tescari di Castelfranco
e, come le altre opere aventi la medesima provenienza, non essendo stata per
il momento rinvenuta altra documentazione positiva a riguardo, bisogna
considerare la possibilità che sia entrato nella Raccolta Comunale
attraverso una delle donazioni dei fratelli Rostirolla.
Nonostante il restauro del 1988, che l'ha ripulito dalla
quasi totale ridipintura dovuta alle condizioni disastrose (notevoli lacune,
profonde abrasioni, ecc.), si presenta in stato di conservazione pessimo,
che ne rende la lettura in gran parte compromessa. La parte superiore del
dipinto è tutt'ora per alcuni centimetri piegata: infatti, le misure del
catalogo Tescari lo riportano con dimensioni leggermente più grandi.
La tela raffigura il Redentore in atteggiamento di benedire i
pami e i pesci che un giovanotto in ginocchio gli presenta sopra un bacino,
mentre gli apostoli ed i discepoli dispensano i pani alle turbe vicine. La
gente che affolla la scena giace sul terreno fino alla spiaggia, ai piedi
dei monti, del lago di Tiberiade, città che si vede sul lago stesso in
lontananza.
In collezione Tescari era attribuito ad Andrea Celesti, o
meglio, viene precisato, al Diziani. I due artisti, soprattutto il Celesti,
possono rimanere tutt'ora come punto di riferimento entro il cui ambito può
essere travato l'autore, che deve aver dipinto l'opera tra la fine del XVII
secolo e gli inizi del secolo successivo. Purtroppo, le disastrose
condizioni rendono assai difficile ogni giudizio. Nelle parti comunque più
integre, o in brani come quello con la turbe di persone che affolla la parte
destra della scena, o come quello con i monti in lontananza, la qualità
sembra decisamente buona. A titolo, per il momento, solamente indicativo, si
ricorda che il Melchiori, ripreso dal Federici (BCCV, Federici D.M., 1803 ca.,
ms. 343 L-4, 30 886 R.I., p. 10), fa menzione, tra le opere conservate nella
chiesa di Santa Maria della Pieve Nuova in Castelfranco, di quanto si
riporta: <<Al d'intorno del Coro sonovi cinque quadri continenti Storie
del Vangelo, tra i quali due dinanzi l'altare, uno rappresentante la
moltiplicazione de' pani e pesci l'altro le Nozze di Canna Galilea, con
numero di figure di mano di Andrea Piazza K.r di Lorena et nostro cittadino,
nipote di Paolo Piazza>> (BCCV, Melchiori N., 1724-1735, ms. 158 Q-1, 12
523 R.I., p. 253). L'opera è data per perduta dal Bordignon Favero (Bordignon
Favero G., 1968, p. 141).
Provenienza:
collezione Tescari, Castelfranco Veneto.
Bibliografia:
Cat. Tescari, 1875, p. 21, n. 101.
Restauri:
R.P.A. Dinetto, 1988. |