Leandro Bassano

(Leandro da Ponte detto) (copia da)

(XVII secolo)

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Adorazione dei pastori

44. Adorazione dei pastori.

Olio su tela;

84 x 99,5 cm

(Schedatura 1990 n. 4/OA


 

Come per le altre opera bassanesche presentate in mostra, si ricorda che in uno scritto sull'allestimento per la riapertura del Museo del 1926, nella sala n. 5, si fa cenno ad uno o più dipinti del da Ponte (cfr. anche Tiepolo P., 1937, p. 156). In più, da una lettera del 1934 (conservata presso la Biblioteca Comunale di Castelfranco, tra i carteggi relativi al Museo), risulta che l'allora conservatore del Museo cav. Elia Favero fa richiesta al Podestà di una cornice, 87 x 102 cm., di colore nero, per un dipinto del Bassano, che quasi certamente, viste le misure, è da individuarsi col presente.

L'opera si trova in pessimo stato di conservazione, nonostante il restauro del 1986 che ha portato ad un notevole recupero cromatico: diffuse ridipinture, poste per rimediare le numerose abrasioni e lacune, interessano un po' tutta la superficie della tela, rifoderata. La lettura, comunque non compromessa, non evidenzia qualità pittoriche particolari per ricondurla ad una precisa personalità. Si tratta, in ogni caso, di un pittore di ambito bassanesco impegnato, forse nella prima metà del XVII secolo a riproporre, in provincia, tematiche care alla scuola dapontiana. In questo caso, ci troviamo difronte ad una copia abbastanza fedele dell'omonimo dipinto di Leandro da Ponte che si conserva al Museo Civico di Bassano, derivazione, come quello affine del Museo di Padova, dai noti prototipi di Jacopo; al British Museum esiste un disegno attribuito a Jacopo la cui composizione corrisponde perfettamente al dipinto del Museo di Bassano (Il Museo Civico di Bas­sano del Grappa, 1978, p. 35). Rispetto a quest'ultima tela, il nostro si differenzia in modo evidente solo nelle architetture dello squarcio paesaggistico in alto a sinistra.

A titolo puramente informativo, si ricorda che il Melchiori (cfr. Bordignon Favero, 1968, pp. 99, 148), così come il Federici (Federici D.M., 1803, vol. II, p. 66), accenna ad alcuni pittori che eseguirono copie delle opere dei Bassano conservate un tempo a Castelfranco: in particolare una Natività con i pastori adoranti, opera di Giacomo Appollonio, era custodita nel Monastero dei Padri Serviti. Il Verci (Verci G., 1775, p. 43) inoltre, informa che una zia dell'Appollonio, Silvia, figlia di Jacopo Bassano, fu sposa di Francesco Piacentini da Castelfranco. Sempre il Melchiori (cfr. Bordignon Favero G., 1968, p. 153), ripetuto dal Battiston (Battiston P., 1935?, p. 212), fa sapere che nell'oratorio dei secolari in Castelfranco si conservava una Natività di mano di Cristoforo Pedrinelli, vivente a Castelfranco nel 1732, opera fatta in giovane età copiandola da un dipinto del Bassano.


 

Un'Adorazione dei Magi, anonima, di derivazione bassanesca si conserva anche tra il patrimonio del Duomo di Castelfranco.

 

Restauri:

R.P.A. Dinetto, 1988.

Il dipinto si trova in un discreto stato di conservazione. Prima del restauro del 1986, aveva subito un precedente intervento con foderatura e stuccature debordanti in corrispondenza delle lacerazioni e delle lacune, ricoperte da restauri pittorici. Rifoderato e pulito, è stato reintegrato nelle lacune stuccate per mezzo del metodo a rigatino e di successive velature di colore a vernice.

L'esecuzione di qualità mediocre permette solo di ricondurre la tela alla folta scuola dapontiana. Si tratta con ogni probabilità di un frammento di un'opera che doveva rappresentare una scena di genere (presumibilmente un'interno di cucina), forse copia di un dipinto dei Bassano.

 

Provenienza:

dono prof. Domenico Campostella, 1892.

 

Restauri:

Sudio Emmebi, 1986.


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